Sergio Perosa con ‘Il Veneto di Shakespeare’ si aggiudica il Sigillum Monsilicis dei Premi Brunacci 2019

E’ andato a Il Veneto di Shakespeare di Sergio Perosa, pubblicato da Cierre edizioni nel 2018, il Sigillum Monsilicis dell’edizione 2019 dei Premi Brunacci, destinato a uno studioso della storia e civiltà veneta. Anglista di fama internazionale e professore emerito all’Università Ca’ Foscari di Venezia, autore di numerose pubblicazioni tra cui gli studi, le edizioni e/o traduzioni di nove drammi di Shakespeare, domenica 19 gennaio 2020 tra gli applausi del pubblico Perosa è salito per primo sul palco dell’Auditorium Kennedy, dove ha ricevuto il prestigioso riconoscimento.

L’opera premiata è uno studio che poggia su solide basi filologiche e ripercorre la lunga vicenda del confronto del grande poeta e drammaturgo inglese con la nostra regione. Cinque dei drammi shakespeariani si svolgono infatti in Veneto: a Verona sono ambientate la commedia romantica I due gentiluomini di Verona e la famosissima tragedia d’amore Romeo e Giulietta, a Padova si compie il triste destino de La bisbetica domata. Venezia invece è teatro de Il mercante di Venezia e la sua propaggine coloniale, Cipro, dell’Othello.

Anche se sembra ormai accertato che Shakespeare non sia mai stato in Italia, quello da lui immaginato è un Veneto delineato attraverso pochi ma risoluti richiami che un po’ alla volta aprono spiragli, fino a ricreare un contesto, a rappresentare un mondo. Non ci sono descrizioni topografiche: spazio e tempo sono solo evocati, suggeriti, in modo che in primo piano restino sempre l’azione e i personaggi. Eppure grazie alla parola le atmosfere della nostra regione emergono comunque con una certa forza o meglio, come scrive l’autore dello studio nella premessa al testo, con un loro precipuo profumo.

La giuria presieduta dal professor Antonio Rigon ha riconosciuto a Perosa diversi meriti.L’insigne anglista propone nel libro un’analisi minuziosa, precisa, rigorosa dei riferimenti shakespeariani alla cultura e alla storia di Verona, Padova e Venezia. Cerca di individuare le fontiletterarie, cronachistiche e documentarie da cui il poeta inglese può aver tratto l’ispirazione e soprattutto le sue informazioni e conoscenze specifiche degli ambienti menzionati o descritti, dei costumi e delle situazioni tipicamente italiane, e venete in particolare, che mette in scena.

Il risultato è un’indagine appassionata e ricca di spunti interessanti. Il Veneto di Shakespeare va considerato un ulteriore esempio di sapienza critica e di efficace scrittura letteraria da parte di Perosa, che illustra l’argomento con mano sensibile e vivace. La nostra regione nei drammi del sommo autore inglese diventa palcoscenico di amori, tensioni, problemi, dolorose lacerazioni. Un territorio caratterizzato dall’incontro con l’alterità, dal confronto fra civiltà diverse.

Risalta in tutto questo soprattutto il mito di Venezia e del suo splendore: la cultura inglese non poteva non guardare con ammirazione alla Serenissima, sede fastosa di commerci e spedizioni per mare, espressione di straordinaria bellezza, con i suoi ponti, i suoi palazzi, le sue ville di terraferma. La città lagunare erachiaramente un centro di vitale importanza: un crocevia di culture, idee, persone, merci, dove anche le corti europee più lontane inviavano i propri ambasciatori.