Il complesso di “Ca’ Oddo” e del suo grandissimo parco, è il luogo dove visse il ‘padre’ dell’ornitologia nazionale. Qui nacque infatti, nel 1867, Ettore Arrigoni degli Oddi, il più accreditato ornitologo italiano, la cui collezione di 10.373 esemplari è stata donata al Museo Civico di Zoologia di Roma e poi fini a Trieste. Solo per il valore attuale di oasi naturalistica vale la battaglia per il mantenimento del suo stato. Villa ed adiacenze si inseriscono ai limiti dell’area verde, posti verso la strada, al di là della recinzione in muratura aperta in cancellate su pilastri con decori sommitali. L’attuale edificio viene costruito, nel 1802, da Daniele Ippolito degli Oddi sui resti dell’antico castello di famiglia, come cita la lapide posta sopra la porta di ingresso nel fronte posteriore.
La documentazione archivistica disponibile per i fabbricati dà notizia certa della presenza e consistenza del complesso nel 1615, ove appaiono di proprietà di Girolamo degli Oddi: “Campi 84 di cui 4 con casa domenicale, teza di muro coperta di paglia; abitazione di boari, barchessa di muro con abitazione di lavoratori, con caneve, stalle di cavalli, loco di tinazzi”.
La villa ha pianta rettangolare, volume massiccio e compatto decisamente ottocentesco, elevata di due piani più le soffitte con i fronti principali, simmetrici e scanditi da nove assi di aperture; la copertura è a quattro falde collegate nel colmo.
Il fronte principale ha le luci del piano nobile abbellite da un timpano alternativamente triangolare e arcuato sopra gli architravi, mentre al pian terreno tale decoro è sostituito da una semplice modanatura. L’ingresso avviene tramite un portale architravato, cui si affiancano due finestre: il tutto è decorato da un listello modanato aggentante con timpano triangolare al centro. Il salone passante al piano nobile mostra in facciata una trifora aperta su balaustre in pietra a colonne, che accenna i modi della serliana, alla quale è sovrapposto un fregio, simile a quello del piano terra, con timpano curvo a sostituire quello triangolare mediano. Il sottotetto presenta finestre quadrate; sopra quella centrale è fissato stemma araldico in pietra. Nel fronte posteriore le luci perdono i decori mantenendo solo la liscia cornice intera intonacata; l’ingresso mostra un portale architravato con cornice cui si sovrappone, in sostituzione della trifora, portafinestra archivoltata su balaustra. Il fianco libero, gli annessi poggiano sul lato volto a sud-est, è diviso in tre assi, con finestre laterali architravate, portale è portafinestra archivoltati nel centro.
La barchessa è direttamente collegata alla casa da un volumetto a due piani, ha pianta quadrangolare con loggiato a doppio fornice, con sesto pieno su pilastri, cui sono addossate le lesene che sostengono la copertura; ogni fornice contiene un’arcata a sesto ribassato in corrispondenza del pian terreno su cui poggia l’architrave del piano superiore aperto in un’oculo ellittico nella lunetta.
Un’altra ampia barchessa ripropone la doppia arcata, con con finestre quadrate nel primo piano, ed è affacciata su ampia aia lastricata.
Tratto da Ville venete: La provincia di Padova. Istituto regionale per le ville venete, Marsilio Editore
Maggiori info sulla villa e sulla famiglia degli Oddo nel libro di Damiano Cappellari, Alla scoperta del Conte Ettore Arrigoni degli Oddi, edito nel 2021.
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